La memoria : tesoro e custode del mio futuro

ORDINE DI SCUOLA: SECONDARIA   “R.Piria” Scilla

INSEGNANTI COINVOLTI: Prof.ssa MARIA RICHICHI

DESCRIZIONE DELL’ATTIVITA’: Attraverso una speciale  lente d’ingrandimento ed un viaggio a ritroso nel tempo, gli alunni della classi III A e III B della Scuola Secondaria di Primo Grado, plesso “MInasi”, sono stati condotti in un luogo speciale, dove le piccole grandi storie individuali si intrecciano con la storia del territorio. Diversi sono stati gli obiettivi didattici e formativi: sviluppare  negli alunni il senso di identità territoriale del nostro essere cittadini dello Stretto  e del Mediterraneo intero, come crocevia di storia e cultura; rendere consapevoli i ragazzi che senza memoria del passato non si può costruire il futuro e che custodi di questa possibilità sono gli anziani, ai quali si deve guardare con rispetto, facendo del divario generazionale un tesoro da cui attingere, per crescere e diventare persone oneste e buoni cittadini; potenziare le competenze linguistiche: competenza testuale, competenza grammaticale, competenza lessicale; sviluppare le competenze digitali; sviluppare  un’educazione inclusiva: accoglienza e qualità delle relazioni. Le attività hanno avuto  carattere operativo: le  visite agli ospiti della Casa protetta,”Casa della Carità”, guidati con garbo e professionalità dagli operatori dell’ equipe multidisciplinare, hanno visto protagonisti le due generazioni a confronto tra scambi di informazioni, curiosità, testimonianze e tanti sorrisi  che le mascherine,  indossate per salvaguardare la salute dei Nonni, non sono riuscite a celare ; nelle fasi successive, gli alunni hanno svolto  le  attività laboratoriali  di trascrizione e  produzione.  La creazione di questo ebook digitale, ha fornito l’occasione per raccontare,  non solo l’esperienza vissuta, ma anche la possibilità di produrre, con grande umiltà e senso di responsabilità, una modesta  fonte storica. Si è rivelato di grande impatto emotivo l’incontro tra la vita dei “Nonni”, che può  essere raccontata e quella dei ragazzi, che  invece si sta raccontando. Gli occhi lucidi degli uni e la timidezza degli altri, hanno dato vita ad un  delicato e tenero incontro, tra sfumature di sentimenti, ricordi, emozioni, che difficilmente sarà dimenticato: l’esperienza e la saggezza  degli anziani , aiutano  i più giovani a guardare al futuro con speranza e responsabilità, indicando inoltre nuovi modi di vedere le cose. La Scuola e la “Casa della Carità”, strutture che, dirimpetto l’una all’altra , vivono di vita propria , con i tempi scanditi da abitudini e orari, l’ una rallegrata dal vociare della giovinezza, l’altra dalla pacatezza della saggezza, hanno attraversato la strada che le divide per venirsi incontro ,abbracciarsi, donarsi vicendevolmente, raccontandosi lungo i sentieri del  tempo. Sono piccoli tesori che bisogna saper cogliere  e tenere stretti in fondo al cuore, per costruire un futuro migliore per noi e per gli altri, con la consapevolezza delle nostre radici, della nostra storia. E’ cosi, forse, che si contribuisce al cambiamento e si vive in libertà.

         

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